MANIFESTO CIVICO PER IL POPOLO SOVRANO PER L'ITALIA E PER LA SICILIA
Lo Stato deve servire il popolo, non consumarlo
L'Italia è una Nazione straordinaria, costruita nel tempo dal lavoro, dall'ingegno e dal sacrificio del suo popolo sovrano, che è il vero fondamento della Repubblica. Tuttavia, il Paese attraversa oggi una fase di profonda difficoltà: un'economia spesso priva di visione strategica, un costo della vita crescente, un tessuto produttivo appesantito da procedure lente e complesse, e un debito pubblico imponente che aumenta nel tempo e assorbe risorse attraverso il pagamento di interessi, sottraendole allo sviluppo reale.
Quando una parte rilevante della spesa pubblica è destinata a mantenere apparati, inefficienze e sovrapposizioni, invece di trasformarsi in investimenti produttivi, infrastrutture e lavoro, uno Stato perde forza, credibilità e futuro. In questo contesto, è legittimo e doveroso chiedere una riforma profonda del funzionamento dello Stato, affinché torni a essere uno strumento al servizio del popolo e non un fine in sé.
1. Uno Stato più leggero, efficiente e responsabile
Il popolo sovrano chiede uno Stato che funzioni meglio, non che costi di più.
Meno burocrazia inutile, meno duplicazioni amministrative, meno sprechi;
più efficienza, più trasparenza, più responsabilità e risultati misurabili.
La politica e l'amministrazione pubblica devono rispondere ai cittadini con atti concreti, semplificazioni reali e servizi efficienti, riconoscendo che famiglie e imprese sono il motore della Nazione.
2. Legalità vera e uguale per tutti
La legalità è il pilastro della convivenza civile. Il popolo sovrano chiede un contrasto serio e continuo a corruzione, criminalità e cattiva gestione delle risorse pubbliche, perché ogni euro sottratto al bene comune è un euro in meno per sanità, scuola, sicurezza, infrastrutture e sviluppo.
Uno Stato autorevole tutela i cittadini onesti, semplifica le regole per chi rispetta la legge e rafforza i controlli contro chi vive nell'illegalità, senza ambiguità e senza zone d'ombra.
3. Sicurezza, confini e gestione responsabile dell'immigrazione
Umanità e legalità non sono in contraddizione. Un Paese democratico e sovrano ha il diritto e il dovere di controllare i propri confini, sapere chi entra nel territorio nazionale, identificare le persone con certezza e applicare regole chiare e uguali per tutti.
Una gestione ordinata e responsabile dei flussi migratori tutela sia la dignità delle persone sia la sicurezza e la coesione sociale. L'assenza di regole e controlli efficaci genera insicurezza, tensioni e pressione sui servizi pubblici, a danno soprattutto delle comunità più fragili. Accoglienza, integrazione e legalità devono procedere insieme.
4. Il futuro passa dai giovani
Il popolo sovrano guarda al futuro attraverso i suoi giovani. La perdita continua di talenti, competenze e professionalità è una delle principali emergenze nazionali. Ogni giovane che lascia l'Italia rappresenta un capitale umano e sociale che non viene valorizzato.
Servono politiche fondate su lavoro stabile, meritocrazia, salari dignitosi, accesso alla casa, servizi efficienti e possibilità concrete di costruire una famiglia. Un Paese che non investe sui giovani rinuncia al proprio domani.
5. La Sicilia come motore strategico del Mediterraneo
La Sicilia non è periferia, ma centro strategico del Mediterraneo. È una terra ricca di risorse energetiche, agricole, turistiche, culturali e umane, e può diventare una leva decisiva per il rilancio dell'intero sistema Italia. Una visione moderna riconosce alla Sicilia il ruolo di piattaforma naturale tra Europa, Africa e Medio Oriente, capace di attrarre traffici, investimenti, produzione e occupazione qualificata.
6. Infrastrutture per costruire crescita
Il popolo sovrano chiede investimenti veri, non spesa improduttiva.
Opere strategiche come il Ponte sullo Stretto, se realizzate con criteri rigorosi di sostenibilità economica, sicurezza e trasparenza, possono rafforzare l'integrazione infrastrutturale del Paese.
Allo stesso tempo, è essenziale sviluppare una grande piattaforma logistica siciliana: Interporto di Gela, reti ferroviarie e stradali moderne, porti efficienti e integrati, inclusi progetti territoriali come il porto "Lindioi – Antonio Fasulo" a Gela, inseriti in una visione sistemica.
Sono indispensabili:
aeroporti competitivi;
autostrade sicure e manutenute;
ferrovie moderne per persone e merci;
una strategia nazionale delle autostrade del mare.
Questi investimenti generano PIL, lavoro e entrate fiscali sane, riducendo la dipendenza dal debito.
7. Appello finale del popolo sovrano
Un Paese con un debito pubblico elevato non può continuare a rinviare le infrastrutture strategiche e limitarsi a sostenere costi e interessi. Deve scegliere di costruire, innovare e valorizzare le proprie risorse.
L'Italia deve tornare a fidarsi del suo popolo, che è laborioso, creativo e responsabile.
Uno Stato giusto è quello che accompagna, non opprime; che protegge, non ostacola; che costruisce futuro invece di consumare il presente.
Dott. Marco Fasulo
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CIVIC MANIFESTO OF THE SOVEREIGN PEOPLE
FOR ITALY AND SICILY**
The State must serve the people, not consume them
Italy is an extraordinary Nation, built through the work, intelligence, and sacrifice of its sovereign people, who are the true foundation of the Republic. Today, however, the country faces serious challenges: an often directionless economy, rising living costs, businesses burdened by slow and complex procedures, and a massive public debt that grows over time and absorbs resources through interest payments rather than productive investment.
When a significant portion of public spending is used to maintain inefficient structures instead of creating infrastructure, jobs, and development, a State loses strength, credibility, and future prospects. In this context, it is both legitimate and necessary to demand a deep reform of how the State functions, so that it returns to serving the people rather than sustaining itself.
1. A leaner, more efficient, and accountable State
The sovereign people call for a State that works better, not one that costs more.
Less unnecessary bureaucracy, fewer administrative overlaps, less waste;
more efficiency, transparency, accountability, and measurable results.
Politics and public administration must respond to citizens with concrete actions, real simplification, and effective services, recognizing that families and businesses are the backbone of the Nation.
2. True and equal legality
Legality is the cornerstone of civil society. The sovereign people demand a serious and continuous fight against corruption, crime, and mismanagement of public resources, because every euro diverted from the common good is a euro taken away from healthcare, education, safety, infrastructure, and development.
A strong State protects law-abiding citizens, simplifies rules for those who comply, and firmly targets illegality, without ambiguity.
3. Security, borders, and responsible migration management
Humanity and legality must go hand in hand. A democratic and sovereign country has the right and duty to control its borders, know who enters its territory, ensure reliable identification, and apply clear rules equally to all.
Orderly and responsible migration management protects human dignity while safeguarding social cohesion and public security. Lack of effective rules and controls increases insecurity, strains public services, and harms the most vulnerable communities.
4. The future belongs to the young
The sovereign people see the future through their youth. The ongoing loss of talent and skills is a major national emergency. Every young person who leaves Italy represents human capital that is not being valued.
Policies must focus on stable employment, merit-based systems, decent wages, access to housing, efficient services, and real opportunities to build families and futures at home.
5. Sicily as a strategic Mediterranean hub
Sicily is not a periphery but a strategic center of the Mediterranean. Rich in energy, agriculture, tourism, culture, and human resources, it can become a key driver of national renewal. A modern vision recognizes Sicily as a natural platform between Europe, Africa, and the Middle East, capable of attracting trade, investment, production, and skilled employment.
6. Infrastructure to build growth
The sovereign people demand real investment, not unproductive spending.
Strategic projects such as the Strait of Messina Bridge, if implemented with strict standards of economic sustainability, safety, and transparency, can strengthen national infrastructure integration.
At the same time, a major Sicilian logistics platform is essential: the Gela Interport, modern rail and road networks, efficient and integrated ports, including territorial projects such as the "Lindioi – Antonio Fasulo" port in Gela, within a coherent system-wide strategy.
Essential components include:
competitive airports;
safe and well-maintained highways;
modern railways for passengers and freight;
a national strategy for motorways of the sea.
These investments generate GDP, employment, and healthy public revenues, reducing dependence on debt.
7. Final appeal of the sovereign people
A country burdened by high public debt cannot continue postponing strategic infrastructure while merely sustaining costs and interest payments. It must choose to build, innovate, and fully value its resources.
Italy must once again trust its sovereign people—hardworking, creative, and responsible.
A just State supports rather than oppresses, protects rather than obstructs, and builds the future instead of consuming the present.
Progetto-Italia
PROGETTO ITALIA
PROGETTO ITALIA
Piano di Emergenza Nazionale 24 Mesi
Documento strategico–operativo proposto a uno Stato da riformare totalmente
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PREAMBOLO OPERATIVO
Il presente Piano di Emergenza Nazionale 24 Mesi traduce PROGETTO ITALIA in una sequenza di misure immediate, vincolanti e misurabili, da realizzare entro due anni, con un principio guida inderogabile:
Stato leggero negli apparati, fortissimo nelle funzioni essenziali: sicurezza, giustizia, energia, scuola, infrastrutture strategiche, legalità e sviluppo.
Il Piano è costruito su azioni concrete e controllabili, non su annunci. Si fonda su:
riduzione rapida di sprechi, enti e strutture improduttive;
tempi certi e responsabilità personali e patrimoniali per chi decide e per chi ritarda;
investimenti mirati, tracciati e vigilati, con ritorni misurabili (energia, logistica, scuola, sicurezza);
tolleranza zero verso corruzione, criminalità organizzata e infiltrazioni economiche;
controllo effettivo dei flussi clandestini e piena sovranità operativa sui confini;
accelerazione energetica e logistica (porti, zone franche, autostrade del mare, hub strategici);
rilancio di scuola, università e ricerca con meritocrazia reale e premi ai risultati.
Il Piano è articolato in capitoli con: obiettivi, scadenze, responsabilità, strumenti, controlli e sanzioni.
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CAPITOLO I — COMANDO, GOVERNANCE E POTERI DI EMERGENZA
1.1 Cabina di Regia Nazionale (CRN) – poteri reali e responsabilità nominativa
Istituzione della Cabina di Regia Nazionale (CRN) presso la Presidenza del Consiglio, con poteri di coordinamento vincolante e facoltà di superare conflitti di competenza tra amministrazioni.
Ambiti obbligatori di competenza CRN
Energia e Rete (produzione, accumulo, autorizzazioni, rete, prezzi)
Porti, Zone Franche, Interporti (dogane, digitalizzazione, sicurezza, investimenti)
Sicurezza e Immigrazione (confini, trafficanti, rimpatri, controlli)
Giustizia (tempi certi, tribunali specializzati, digitalizzazione)
Scuola / Università / Ricerca (laboratori, merito, trasferimento tecnologico)
Anticorruzione e Antimafia (appalti, porti, rifiuti, energia, logistica)
Spending review, taglio enti e riduzione apparati (politica e burocrazia)
Obblighi vincolanti della CRN
Piano operativo trimestrale con target numerici e scadenze (KPI).
Report mensile pubblico: stato avanzamento, ostacoli, tempi medi, costi, risultati.
Responsabili nominativi: ogni misura ha un titolare e una catena gerarchica.
Potere di commissariamento in caso di inerzia o fallimento degli enti esecutori.
Sistema "stop/go": risorse assegnate solo se i KPI sono rispettati.
1.2 Unità Speciale Anticorruzione e Legalità (USAL)
Costituzione della USAL, struttura interforze e inter-ispettiva con presenza permanente nei settori ad alto rischio.
Perimetro di controllo USAL
appalti e subappalti
porti e retroporti
ciclo rifiuti (impianti e conferimenti)
energia (autorizzazioni, connessioni, incentivi)
infrastrutture strategiche e grandi opere
logistica e trasporto merci
Strumenti
audit continui, tracciabilità, verifiche patrimoniali, controlli su filiere e proprietà.
database unico nazionale di imprese, subappalti, interdittive, precedenti, anomalie.
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CAPITOLO II — TAGLIO IMMEDIATO DI POLITICA, BUROCRAZIA ED ENTI INUTILI
2.1 Riduzione drastica dei costi della politica (entro 6 mesi)
Misure immediate
taglio lineare delle indennità politiche a tutti i livelli, con allineamento a parametri europei medi.
abolizione di benefit non essenziali, rimborsi impropri, auto/benefit non necessari, dotazioni ridondanti.
divieto di cumulo incarichi e introduzione di tetto unico nazionale per retribuzioni pubbliche elettive.
Regole di trasparenza
pubblicazione obbligatoria di compensi, gettoni, rimborsi, staff e spese per ogni organo politico.
2.2 Blocco e revisione di consulenze e partecipate (entro 90 giorni)
moratoria su nuove consulenze esterne salvo motivazione tecnica pubblica e validazione CRN.
censimento nazionale di:
enti pubblici, agenzie, autorità
società partecipate
fondazioni e organismi collegati
incarichi e consulenze in essere
Output obbligatorio: mappa completa dei costi, duplicazioni, funzioni sovrapposte, risultati.
2.3 Soppressione/accorpamento enti inutili (entro 12 mesi)
chiusura di enti duplicativi o improduttivi.
accorpamento obbligatorio di strutture con funzioni sovrapposte.
riduzione apparati amministrativi tramite:
mobilità obbligatoria verso funzioni essenziali
riqualificazione e formazione tecnica
digitalizzazione totale dei procedimenti
2.4 Responsabilità personale dei dirigenti (entro 120 giorni)
Ogni procedimento:
ha responsabile unico, termine massimo, tracciamento digitale, silenzio-assenso automatico se non concluso.
Ritardi ingiustificati:
decurtazione retribuzione
rimozione dall'incarico
azione disciplinare e responsabilità per danno erariale dove applicabile
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CAPITOLO III — GIUSTIZIA FORTE E RAPIDA SENZA COMPROMESSI
3.1 Tribunali specializzati d'urgenza (entro 6 mesi)
Istituzione di sezioni dedicate a:
corruzione e reati contro PA
criminalità organizzata e infiltrazioni economiche
reati ambientali e rifiuti
contenzioso grandi opere
contenzioso d'impresa e recupero crediti
Obiettivo operativo: tempi certi, riduzione arretrato, priorità ai reati che bloccano lo sviluppo.
3.2 Processo digitale totale (entro 12 mesi)
deposito atti digitale obbligatorio
udienze da remoto per fasi non istruttorie
calendarizzazione vincolante e pubblica delle fasi
monitoraggio tempi per magistrato/ufficio (KPI)
3.3 Pena certa e interdizione permanente (entro 12 mesi)
interdizione dai ruoli pubblici per corruzione, frodi, collusioni mafiose
accelerazione sequestri patrimoniali
riuso strategico beni confiscati: scuola, ricerca, imprese giovanili, infrastrutture sociali
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CAPITOLO IV — SICUREZZA NAZIONALE, TERRITORIO E STOP CLANDESTINI
4.1 Piano "Stop Immigrazione Clandestina" (entro 30 giorni)
rafforzamento controllo marittimo e portuale
contrasto strutturale ai trafficanti
procedure rapide di identificazione (tempi certi)
4.2 Rimpatri rapidi e fine emergenza permanente (entro 6 mesi)
accordi mirati con Paesi di origine/transito
centri operativi temporanei con tempi certi
rimpatrio prioritario di irregolari con precedenti o senza requisiti
4.3 Immigrazione legale: selettiva e utile (entro 12 mesi)
quote basate su fabbisogno reale
identità e requisiti verificati
integrazione fondata su lavoro, lingua, rispetto delle leggi
4.4 Piano Antimafia Economica (entro 60 giorni)
Presìdi permanenti su:
porti, interporti, cantieri, energia, rifiuti, logistica
Interdittive e controlli patrimoniali accelerati, con banche dati integrate.
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CAPITOLO V — SCUOLA, UNIVERSITÀ, RICERCA: MERITO E POTENZA
5.1 Scuole: infrastruttura strategica (entro 12 mesi)
piano laboratori per:
informatica, AI, robotica
energia, impiantistica
logistica e marittimo
edilizia scolastica: sicurezza, funzionalità, spazi tecnici
5.2 Meritocrazia dura (entro 12 mesi)
premi economici e carriera legati a risultati e formazione continua
tolleranza zero verso clientelismo e baronie
valutazioni nazionali rigorose, trasparenti e comparabili
5.3 Università e ricerca applicata (entro 18 mesi)
Fondi pluriennali selettivi su filiere:
energia diffusa e accumuli
vetri fotovoltaici e BIPV
serre FV e agritech
tecnologie marine e cantieristica green
AI per Stato e industria
Trasferimento tecnologico obbligatorio: progetti con imprese, brevetti, prototipi, scale-up.
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CAPITOLO VI — ENERGIA: PREZZO BASSO, PRODUZIONE DIFFUSA, RETE INTELLIGENTE
6.1 Sportello Unico Energetico Nazionale (entro 90 giorni)
autorizzazioni unificate
tempi certi 90–180 giorni
silenzio-assenso su aree antropizzate
procedura speciale per progetti "strategici" (rete, accumuli, porti)
6.2 Piano "FV OVUNQUE" (entro 24 mesi)
Installazione accelerata su:
tetti pubblici
capannoni/logistica
parcheggi coperti
porti e interporti
Integrazioni obbligatorie:
BIPV (vetri FV) su edifici pubblici pilota
serre FV con agricoltura di precisione
micro-reti per porti, scuole, ospedali
6.3 Strade energetiche (piloti entro 18 mesi)
Piloti in:
porti, interporti, aree urbane ad alta pedonalità
Uso energia: illuminazione, sensori, sicurezza.
6.4 Rifiuti → energia + biometano (entro 24 mesi)
sblocco impianti trattamento/digestione
chiusura progressiva discariche
piani regionali vincolanti con commissariamento in caso di inadempienza
6.5 Accumuli e rete (entro 24 mesi)
bandi rapidi per batterie e servizi di flessibilità
potenziamento rete su colli di bottiglia
AI per previsione e bilanciamento (Terna + poli universitari)
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CAPITOLO VII — MARE, PORTI, PORTI TURISTICI, PESCA, ACQUACOLTURA
7.1 Porti commerciali: digitali, elettrificati, sicuri (entro 24 mesi)
dogana digitale e controlli risk-based
elettrificazione banchine (cold ironing) nei porti chiave
presìdi antimafia permanenti
7.2 Zone Franche Fiscali e Doganali (entro 12 mesi)
Nei porti principali:
regole stabili 15–20 anni
incentivi solo per investimenti produttivi e occupazione
revoca automatica se non si rispettano target
7.3 Rafforzamento porti turistici (entro 24 mesi)
elettrificazione ormeggi
servizi digitali
cantieristica leggera e nautica sostenibile
destagionalizzazione: pacchetti turismo–ambiente–cultura
7.4 Pesca sostenibile (entro 18 mesi)
tracciabilità digitale catture
lotta pesca illegale
ripopolamento e aree protette "intelligenti" monitorate
7.5 Acquacoltura marina e offshore (entro 24 mesi)
autorizzazioni accelerate e standard ambientali elevati
filiera nazionale (mangimi sostenibili, sensoristica, monitoraggio AI)
obiettivo: ridurre pressione su stock naturali e aumentare sicurezza alimentare
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CAPITOLO VIII — AUTOSTRADE DEL MARE E NAVI A ENERGIA ALTERNATIVA
8.1 Autostrade del mare: piano rotte (entro 12 mesi)
accordi operativi con porti e armatori
incentivi a spostare merci da gomma a mare
8.2 Navi a energia alternativa (entro 24 mesi)
Piano retrofit flotte e nuove costruzioni:
elettrico (tratte brevi)
biometano
idrogeno
carburanti sintetici
Cantieri navali: distretti strategici con ricerca, formazione, brevetti.
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CAPITOLO IX — HUB STRATEGICI NAZIONALI: GELA E STRETTO
9.1 Interporto e Porto di Gela – Hub Strategico Nazionale (entro 24 mesi)
riconoscimento formale come infrastruttura strategica dello Stato
avvio iter autorizzativi integrati:
porto
interporto
retroporto industriale
piattaforma energetica
connessione con:
autostrade del mare
reti merci ferroviarie (piano progressivo)
9.2 Ponte sullo Stretto – integrazione funzionale (entro 24 mesi)
piano unico integrato: ponte + ferrovie merci + interporti
nessuna opera isolata: solo sistema logistico nazionale
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CAPITOLO X — INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LO STATO E L'ECONOMIA
10.1 AI di Stato (entro 12 mesi)
Piattaforma nazionale per:
gestione rete energia
prevenzione frodi e corruzione
logistica portuale
sicurezza marittima
monitoraggio ambientale
10.2 Manutenzione predittiva nazionale (entro 24 mesi)
Ponti, strade, porti, reti: sensori + AI per prevenire guasti, ridurre costi e fermate.
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CAPITOLO XI — KPI E CONTROLLO: ZERO SCUSE
Ogni mese la CRN pubblica:
tempi autorizzativi e avanzamento
GW rinnovabili installati
GWh accumuli attivati
riduzione import energetici
enti chiusi/accorpati
riduzione costi politica
risultati antimafia/anticorruzione
flussi clandestini intercettati e rimpatri
avanzamento porti e zone franche
cantieri e opere strategiche
Chi non raggiunge i risultati:
perde incarico
subisce decurtazioni
viene sostituito
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CHIUSURA STRATEGICA
Il Piano di Emergenza Nazionale 24 Mesi è costruito per rendere lo Stato:
più piccolo dove è inutile,
più forte dove è essenziale,
più veloce dove oggi è lento,
inflessibile contro corruzione e criminalità,
capace di generare energia, lavoro e sicurezza.
Questo Piano costituisce la prima fase operativa di PROGETTO ITALIA e indica allo Stato italiano la via da seguire senza compromessi, attraverso obiettivi misurabili, tempi certi e responsabilità nominative.
Atto costitutivo+Statuto del
Comitato Spontaneo Nazionale progetto-italia.it
Articolo 1 – Costituzione
In data odierna, i sottoscritti cittadini costituiscono il Comitato Spontaneo Nazionale progetto-italia.it, quale libera aggregazione spontanea di cittadini, senza fini di lucro, priva di personalità giuridica e senza scopo commerciale.
Il Comitato nasce ai sensi dell'ordinamento vigente, nel rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, delle leggi vigenti e dei principi democratici.
Articolo 2 – Denominazione e sede
Il Comitato assume la denominazione di Comitato Spontaneo Nazionale progetto-italia.it.
La sede operativa è individuata dal Presidente e potrà essere variata senza necessità di modifica del presente atto.
Articolo 3 – Finalità
Il Comitato persegue finalità esclusivamente civiche, sociali e culturali, come meglio specificato nello Statuto – Manifesto Civico, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente Atto Costitutivo.
Articolo 4 – Natura giuridica
Il Comitato è un comitato spontaneo di cittadini, non riconosciuto, non avente personalità giuridica, non soggetto a iscrizione in registri pubblici obbligatori.
Ogni attività è svolta in forma volontaria e gratuita, senza fini di lucro.
Articolo 5 – Rappresentanza
La rappresentanza esterna e il coordinamento delle attività del Comitato sono affidati al Presidente, eletto o designato dai partecipanti.
Il Presidente opera nel rispetto delle finalità civiche del Comitato e delle norme vigenti.
Articolo 6 – Rinvio allo Statuto
Il Comitato adotta lo Statuto – Manifesto Civico allegato al presente atto, che ne disciplina finalità, principi, attività e funzionamento.
Articolo 7 – Durata
Il Comitato ha durata illimitata e potrà sciogliersi in qualsiasi momento per decisione dei partecipanti, secondo quanto previsto dallo Statuto.
Articolo 8 – Disposizioni finali
Per quanto non espressamente previsto dal presente Atto Costitutivo, si applicano le disposizioni dello Statuto e le norme di legge vigenti.
STATUTO – MANIFESTO CIVICO
del
Comitato Spontaneo Nazionale progetto-italia.it
Articolo 1 – Denominazione e natura
È costituito il Comitato Spontaneo Nazionale progetto-italia.it, di seguito denominato "Comitato", quale libera aggregazione spontanea di cittadini, senza fini di lucro, priva di personalità giuridica e senza scopo commerciale.
Il Comitato opera nel rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, delle leggi vigenti e dei principi democratici.
Articolo 2 – Finalità civiche
Il Comitato persegue finalità esclusivamente civiche, sociali e culturali e si propone di:
a) promuovere la legalità, il rispetto delle regole comuni e la convivenza civile;
b) favorire una cultura del dialogo democratico, del confronto pacifico e della partecipazione consapevole dei cittadini;
c) sostenere il principio della sicurezza come bene pubblico, intesa come tutela dei diritti e delle libertà fondamentali;
d) contrastare, sul piano culturale e civile, ogni forma di violenza, intimidazione o sopraffazione;
e) valorizzare il ruolo delle istituzioni democratiche e il rispetto dello Stato di diritto.
Articolo 3 – Ambito di azione
Il Comitato opera su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione alle realtà urbane e sociali in cui emergono esigenze di coesione, sicurezza e partecipazione civica, tra cui la città di Torino.
Le attività del Comitato si svolgono esclusivamente mediante strumenti leciti, pacifici e nel rispetto delle normative vigenti.
Articolo 4 – Attività
Il Comitato può:
a) elaborare e diffondere documenti civici e contributi di riflessione;
b) promuovere iniziative culturali, incontri e dibattiti pubblici;
c) favorire il dialogo tra cittadini e istituzioni, nel rispetto dei ruoli;
d) utilizzare strumenti di comunicazione leciti, inclusi siti web e social media.
Il Comitato non svolge attività partitica, sindacale o elettorale.
Articolo 5 – Principi di condotta
Il Comitato si ispira ai seguenti principi inderogabili:
rispetto della persona e della dignità umana;
rifiuto di ogni forma di violenza;
rispetto delle istituzioni e delle forze dello Stato;
legalità, trasparenza e responsabilità;
pluralismo delle idee e libertà di espressione nei limiti della legge.
Articolo 6 – Struttura e ruoli
Il Comitato è composto da cittadini che ne condividono finalità e principi.
La rappresentanza esterna spetta al Presidente.
Il Comitato può nominare Ambasciatori civici, che operano a titolo volontario come portavoce dei valori e delle finalità del Comitato, senza poteri decisionali, gestionali o di rappresentanza legale.
Articolo 7 – Risorse economiche
Il Comitato non persegue fini di lucro.
Eventuali risorse economiche sono destinate esclusivamente alle finalità civiche e alle spese organizzative, secondo la normativa vigente applicabile ai comitati spontanei.
Articolo 8 – Autonomia e responsabilità
Il Comitato non sostituisce né interferisce con le funzioni delle istituzioni pubbliche.
Le opinioni espresse rientrano nell'esercizio della libertà di manifestazione del pensiero garantita dall'articolo 21 della Costituzione.
Articolo 9 – Scioglimento
Il Comitato può sciogliersi in qualsiasi momento per decisione dei partecipanti.
Eventuali risorse residue saranno destinate a finalità civiche coerenti con i principi del presente Statuto.
Articolo 10 – Disposizioni finali
Il presente Statuto costituisce parte integrante dell'Atto Costitutivo ed è vincolante per tutti i partecipanti al Comitato.
SOTTOSCRIZIONI
Letto, approvato e sottoscritto.
Il Presidente
Rag. Liborio Pirrello
Presidente del Comitato Spontaneo Nazionale progetto-italia.it
L'Ambasciatore
Patrizia Cosenza
Ambasciatore del Comitato Spontaneo Nazionale progetto-italia.it
Il Comitato Spontaneo Nazionale progetto-italia.it è una libera aggregazione spontanea di cittadini, priva di personalità giuridica, senza fini di lucro e senza attività commerciale. Non è un ente pubblico né un'associazione riconosciuta. Le opinioni espresse rientrano nell'esercizio della libertà di manifestazione del pensiero ai sensi dell'art. 21 della Costituzione
21 Dicembre 2025
Torino va liberata
Torino va liberata: liberata dalla paura, dalle intimidazioni, dalle minacce, dalle aggressioni e da qualunque pretesa di "zona franca" dove la legge viene sostituita dalla forza e dall'odio organizzato. In una democrazia non esiste alcun diritto di imporre il silenzio con la violenza: chi minaccia amministratori, magistrati, lavoratori o cittadini non è "antagonista", è fuorilegge, e lo Stato ha il dovere di rispondere con una linea chiara—legalità senza cedimenti, sicurezza senza esitazioni, tutela dei cittadini senza ambiguità. Per questo bisogna presidiare Torino con continuità e rigore: nei mercati, nelle vie e nelle piazze, nei quartieri più esposti, nelle aree sensibili e in ogni luogo dove l'illegalità si organizza e si alimenta, perché la libertà di tutti non può essere sequestrata da pochi.
E se la pressione criminale, la minaccia concreta o il rischio di disordini gravi lo rendono necessario, lo Stato deve avere il coraggio di usare tutti gli strumenti legittimi previsti dall'ordinamento: forze dell'ordine rafforzate e, dove opportuno, anche l'impiego dell'Esercito a supporto della sicurezza e della protezione di obiettivi, infrastrutture e presìdi strategici—con regole chiare, responsabilità certa e pieno rispetto della legge. Nei giorni di festa, quando la città è più vulnerabile e la comunità merita serenità, la presenza visibile dello Stato non è "provocazione": è garanzia, è deterrenza, è difesa di famiglie, anziani, commercianti, lavoratori, studenti e di chiunque voglia vivere senza paura.
Lo Stato non tratta con chi ricatta, non arretra davanti alle minacce, non si piega alla propaganda dell'intimidazione: ripristinare l'ordine non è repressione, è giustizia. Basta violenze, basta criminali: pieno sostegno e profonda gratitudine alle donne e agli uomini in divisa che ogni giorno proteggono la democrazia con disciplina e coraggio. Torino non deve essere una polveriera: deve tornare ad essere una città libera e sicura, sotto un'unica sovranità legittima—quella della legge e della Repubblica.
Turin must be set free: free from fear, intimidation, threats, violence, and any attempt to create "no-go zones" where the rule of law is replaced by force and organized hatred. In a democracy, no one has the right to impose silence through violence: anyone who threatens public officials, judges, workers, or ordinary citizens is not a "protester"—they are outside the law, and the State has a duty to respond with a clear line: lawfulness without concessions, security without hesitation, protection of citizens without ambiguity. That is why Turin must be secured with continuity and resolve—in markets, streets and squares, the most exposed neighborhoods, sensitive areas, and wherever illegality is organized and fed—because everyone's freedom cannot be held hostage by a few.
And if criminal pressure, credible threats, or the risk of serious disorder makes it necessary, the State must have the courage to use every legitimate instrument provided by the legal framework: strengthened law enforcement and, where appropriate, the support of the Army to protect public safety and secure key targets, infrastructure, and strategic posts—under clear rules, strict accountability, and full respect for the law. During the holiday period, when the city is more vulnerable and the community deserves peace, the visible presence of the State is not "provocation": it is protection, deterrence, and a shield for families, elderly people, shopkeepers, workers, students, and anyone who simply wants to live without fear.
The State does not negotiate with coercion, does not retreat before threats, and does not bow to intimidation propaganda: restoring order is not repression—it is justice. No more violence, no more criminals: full support and deep gratitude to the men and women in uniform who protect democracy every day with discipline and courage. Turin must not be a powder keg—it must become, once again, a free and safe city under one legitimate sovereignty: the rule of law and the Republic.
21 Dicembre 2025
Perché noi di progetto-italia.it votiamo SÌ
Perché noi di progetto-italia.it votiamo SÌ
al referendum sulla separazione delle carriere dei Magistrati
Noi del Comitato Spontaneo Nazionale progetto-italia.it votiamo SÌ al referendum sulla separazione delle carriere dei magistrati perché crediamo che una giustizia davvero giusta debba essere imparziale nei fatti, percepita come imparziale dai cittadini e strutturata in modo equilibrato.
La nostra posizione nasce da una riflessione civica, non ideologica, e si fonda su principi di diritto, garanzia e fiducia democratica.
1. L'imparzialità deve essere sostanziale e percepita
Nel processo penale, il giudice deve essere terzo e imparziale, non solo per legge ma anche nella percezione del cittadino.
Oggi, pubblico ministero e giudice appartengono allo stesso ordine, condividono percorsi di carriera, valutazioni professionali e cultura organizzativa.
Anche in presenza di magistrati corretti e indipendenti, questo assetto può generare nel cittadino il dubbio che chi giudica non sia completamente estraneo alla logica dell'accusa.
👉 La separazione delle carriere non nasce da sfiducia verso le persone, ma da una esigenza di equilibrio del sistema.
2. Accusare e giudicare sono funzioni opposte
Il pubblico ministero:
indaga
accusa
sostiene una tesi
Il giudice:
ascolta le parti
valuta le prove
decide
Sono ruoli ontologicamente diversi.
Un processo equo funziona solo se queste funzioni sono chiaramente distinte, senza sovrapposizioni culturali o di carriera.
Separare le carriere significa:
rafforzare il ruolo del giudice come garante super partes
rendere il pubblico ministero più responsabile della propria funzione
aumentare la chiarezza del sistema per tutti.
3. È una riforma a tutela dei cittadini
Il SÌ alla separazione delle carriere è una riforma di garanzia, non punitiva.
Tutela:
chi è indagato o imputato
chi è parte offesa
chi chiede giustizia
chi esercita la funzione giudiziaria
Una giustizia percepita come imparziale è:
più autorevole
più rispettata
più credibile
👉 La fiducia dei cittadini è una componente essenziale dello Stato di diritto.
4. Rafforza la separazione dei poteri senza indebolire la magistratura
Separare le carriere non significa:
sottoporre i magistrati al potere politico
limitare l'indipendenza della magistratura
ridurre le garanzie costituzionali
Al contrario, significa:
rendere il sistema più trasparente
chiarire ruoli e responsabilità
ridurre conflitti e ambiguità
Un potere è più forte quando è ben definito, non quando è confuso.
5. Avvicina l'Italia alle democrazie mature
In molti ordinamenti democratici europei e occidentali:
accusa e giudice seguono percorsi distinti
la terzietà del giudice è strutturalmente garantita
Votare SÌ significa:
modernizzare il sistema
rendere la giustizia più comprensibile
allineare l'Italia ai modelli più avanzati di giusto processo.
La nostra scelta
Noi votiamo SÌ perché:
crediamo nel giusto processo
difendiamo l'equilibrio tra i poteri
vogliamo una giustizia più chiara, più credibile, più equa
La separazione delle carriere non è contro qualcuno.
È per i cittadini, per la democrazia, per lo Stato di diritto.
Why we at progetto-italia.it vote YES
to the referendum on the separation of judges' and prosecutors' careers
We at the Comitato Spontaneo Nazionale progetto-italia.it will vote YES in the referendum on the separation of judicial careers because we believe that true justice must be impartial in substance, perceived as impartial by citizens, and structurally balanced.
Our position is civic, not ideological. It is rooted in fair trial principles, democratic guarantees, and public trust.
1. Impartiality must be real and visible
In criminal proceedings, judges must be independent and neutral, not only by law but also in public perception.
Today, judges and prosecutors belong to the same professional order, share career paths and evaluation systems.
Even when magistrates act with integrity, this structure can create the appearance of imbalance.
👉 Separating careers is not about mistrust in individuals, but about strengthening the credibility of the system.
2. Prosecuting and judging are fundamentally different roles
Prosecutors:
investigate
accuse
advocate a case
Judges:
listen to both sides
evaluate evidence
decide impartially
These functions are structurally opposed.
A fair trial requires clear separation between them.
Career separation:
strengthens judicial neutrality
increases prosecutorial accountability
improves transparency for citizens.
3. A reform that protects citizens
Voting YES is a guarantee-based reform, not a punitive one.
It protects:
defendants
victims
citizens seeking justice
judicial officers themselves
Public trust is essential to the legitimacy of justice.
4. Stronger separation of powers, not weaker justice
Separating careers does not:
undermine judicial independence
subject magistrates to political power
weaken constitutional guarantees
Instead, it:
clarifies roles
strengthens accountability
reduces structural ambiguity
Clear powers are stronger powers.
5. A step toward mature democracies
In many advanced democracies:
judges and prosecutors follow separate professional paths
judicial neutrality is structurally protected
Voting YES means:
modernizing the justice system
aligning Italy with best democratic practices
strengthening the rule of law.
Our position
We vote YES because we believe in:
fair trials
balanced powers
credible and impartial justice
The separation of careers is not against the judiciary.
It is for citizens, democracy, and the rule of law.
Noi del Comitato Spontaneo Nazionale progetto-italia.it esprimiamo una posizione chiara, coerente e responsabile in materia di politica estera, pace internazionale, uso delle risorse pubbliche e sviluppo infrastrutturale.
La nostra linea si fonda su tre principi non negoziabili:
NO alla guerra e all'escalation militare
SÌ alla pace attraverso diplomazia, realismo e sviluppo economico
SÌ alla priorità degli interessi dei cittadini italiani ed europei
1) Ucraina: NO alla guerra, NO alle armi, NO ai finanziamenti
Diciamo con chiarezza: nessun invio di armi all'Ucraina e nessun finanziamento pubblico all'Ucraina.
Riteniamo che l'escalation militare:
prolunghi il conflitto;
aumenti il numero delle vittime;
accresca i rischi di allargamento;
sottragga risorse ai bisogni sociali interni.
Il costo della guerra ricade sui cittadini italiani:
pensionati in difficoltà;
famiglie bisognose;
operai e impiegati colpiti dal caro-vita;
infrastrutture carenti;
un debito pubblico già elevato.
Essere contrari all'invio di armi non significa essere contro il popolo ucraino, ma rifiutare una strategia che allontana la pace.
2) Piano di pace per l'Ucraina: una proposta realista
Sosteniamo un piano di pace strutturato, improntato a realismo e pragmatismo:
Cessate il fuoco immediato e verificabile
Stop all'invio di armi e all'escalation
Negoziati diretti e multilaterali con mediatori credibili
Elezioni libere in Ucraina appena tecnicamente possibile, con una roadmap pubblica e tempi certi, perché la legittimità deriva dal voto
Ricostruzione economica e civile, non militarizzazione: infrastrutture, lavoro, servizi essenziali
3) Stop ai finanziamenti statali: priorità ai cittadini
Chiediamo lo stop ai finanziamenti pubblici italiani ed europei destinati alla prosecuzione della guerra.
Le risorse devono tornare a:
cittadini;
welfare;
sanità;
infrastrutture;
sviluppo economico interno.
4) Medio Oriente e Palestina: pace, sviluppo e ricostruzione
Sosteniamo una linea fondata su:
realismo politico;
sicurezza;
accordi concreti;
sviluppo economico come fondamento della pace.
Riteniamo fondamentale la ricostruzione di Gaza, nel rispetto della legalità e della cooperazione internazionale.
5) Il porto di Gaza: infrastruttura chiave per pace e sviluppo
La ricostruzione del porto di Gaza è strategica per:
corridoi umanitari sicuri e controllati;
rilancio di commercio e occupazione;
stabilità economica;
riduzione delle cause strutturali del conflitto.
6) Ricostruzione dell'Ucraina: sviluppo civile e infrastrutture
La ricostruzione dell'Ucraina, una volta cessate le ostilità, deve essere orientata a:
infrastrutture civili essenziali;
abitazioni;
reti energetiche e idriche;
trasporti e logistica;
ripresa produttiva e occupazionale.
In relazione sia alla ricostruzione di Gaza (incluso il porto) sia alla ricostruzione dell'Ucraina, come appreso dalla dirigenza, la South Rise ha manifestato piena disponibilità a mettere a disposizione competenze tecniche e capacità operative per eventuali programmi di ricostruzione infrastrutturale a carattere civile, nel rispetto delle decisioni delle autorità competenti, del diritto internazionale e delle procedure previste.
7) Mediterraneo: da area di crisi a spazio di prosperità
Il Mediterraneo deve tornare a essere:
ponte tra popoli;
area di cooperazione economica;
spazio di sviluppo condiviso.
Le grandi opere strategiche, se realizzate con trasparenza e legalità, sono strumenti di pace e stabilità.
8) Grandi opere per benessere e pace
Riteniamo centrali:
Ponte sullo Stretto di Messina: unità territoriale, lavoro e sviluppo del Sud;
Porto Lindioi – Antonio Fasulo a Gela: hub logistico ed energetico mediterraneo;
Porto Marina di Butera – D'Amelio: sviluppo locale, turismo e occupazione;
infrastrutture legate alla ricostruzione di Gaza e dell'Ucraina, come leve di pace e stabilità regionale.
Senza sviluppo economico non esiste pace duratura.
9) Conclusione generale
Noi di progetto-italia.it:
diciamo NO alla guerra in Ucraina;
diciamo NO all'invio di armi;
diciamo NO ai finanziamenti pubblici all'Ucraina;
diciamo SÌ a un piano di pace realistico;
diciamo SÌ a elezioni libere in Ucraina con tempi certi;
diciamo SÌ alla pace in Medio Oriente;
diciamo SÌ allo sviluppo del Mediterraneo;
diciamo SÌ alle grandi opere come strumenti di benessere, incluse la ricostruzione del porto di Gaza e la ricostruzione civile dell'Ucraina, anche alla luce della disponibilità tecnica manifestata da South Rise.
La pace si costruisce con diplomazia, realismo e sviluppo, non con le armi.
NOTA ESPLICATIVA SULLA MENZIONE DI SOUTH RISE
La menzione della South Rise:
è riportata esclusivamente come informazione appresa dalla dirigenza;
non costituisce impegno contrattuale, accordo, incarico o proposta vincolante;
non implica attribuzione di ruoli decisionali, operativi o istituzionali;
è subordinata a eventuali decisioni delle autorità competenti e al rispetto delle normative vigenti e del diritto internazionale.
Official Position on Peace, Foreign Policy, and Development
Ukraine, the Middle East, and the Mediterranean
We at the Comitato Spontaneo Nazionale progetto-italia.it present a clear, coherent, and responsible position on international peace, foreign policy, public spending, and infrastructure-led development.
Our non-negotiable principles
NO to war and military escalation
YES to peace through diplomacy, realism, and economic development
YES to prioritizing Italian and European citizens' interests
Ukraine
No arms shipments to Ukraine
No public funding for the war
Immediate, verifiable ceasefire
Direct negotiations with credible mediators
Free elections as soon as technically feasible, with a public roadmap
Civil and economic reconstruction instead of militarization
Gaza and the Middle East
We support peace based on realism, security, concrete agreements, and economic development.
The reconstruction of Gaza, including the Port of Gaza, is essential for humanitarian access, economic recovery, and long-term stability.
Reconstruction and infrastructure
Following information received from its management, South Rise has expressed full technical availability to contribute expertise and operational capacity to civil infrastructure reconstruction efforts in both Gaza and Ukraine, subject to decisions by competent authorities and full compliance with international law.
Mediterranean and major projects
We support strategic projects such as:
the Strait of Messina Bridge;
the Lindioi–Antonio Fasulo Port in Gela;
the Marina di Butera (D'Amelio) Port;
infrastructure linked to the reconstruction of Gaza and Ukraine.
Peace is built through diplomacy and development — not weapons.
Project Sunrise è un ambizioso progetto promosso dall'amministrazione di Donald Trump (con figure chiave come il genero Jared Kushner e l'inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff) con l'obiettivo di ricostruire e trasformare la Striscia di Gaza dopo anni di guerra e devastazione.
Si tratta di una proposta politica ed economica molto discussa, che non è stata ancora avviata formalmente.
Che cos'è Project Sunrise
È un piano di ricostruzione e sviluppo urbanistico per la Striscia di Gaza, concepito come una trasformazione radicale dell'area distrutta dal conflitto.
Il nome formale della proposta è "Project Sunrise".
La visione progettuale prevede città moderne, infrastrutture ad alta tecnologia, treni ad alta velocità, resort di lusso sul mare e reti digitali intelligenti.
Costi e orizzonte temporale
La bozza del progetto stima un costo di circa 112 miliardi di dollari nei primi 10 anni, con gli Stati Uniti pronti a fungere da "ancora" finanziaria attraverso sovvenzioni e garanzie sui debiti.
Il piano potrebbe estendersi per una o due decadi, con l'idea che Gaza possa diventare autosufficiente grazie agli investimenti e allo sviluppo economico.
Cosa prevede
Rimozione delle macerie e ricostruzione urbana
Città moderne con infrastrutture high-tech
Treni ad alta velocità e reti energetiche ottimizzate con l'intelligenza artificiale
Resort, hotel e sviluppo costiero sul modello di una "Riviera del Medio Oriente"
Controversie e criticità
Il progetto non chiarisce come verrebbe gestita l'attuale popolazione di Gaza, né dove vivrebbero i circa 2 milioni di sfollati durante la fase di ricostruzione.
Non è inoltre definito chi finanzierà concretamente i lavori oltre agli Stati Uniti, e la partecipazione di altri Paesi è ancora oggetto di trattative.
Diversi governi e analisti internazionali esprimono scetticismo e critiche, chiedendo soluzioni più realistiche e rispettose della sovranità palestinese.
In breve
Project Sunrise è una proposta politica dell'amministrazione Trump per ricostruire Gaza come una città futuristica e tecnologica, pensata per attrarre investimenti internazionali e trasformare la regione. Tuttavia, non è un piano operativo, ma una visione ancora in fase di discussione.
Project Sunrise is an ambitious initiative promoted by Donald Trump's administration (with key figures such as his son-in-law Jared Kushner and Middle East envoy Steve Witkoff) aimed at rebuilding and transforming the Gaza Strip after years of war and devastation.
It is a highly debated political and economic proposal that has not yet been formally launched.
What is Project Sunrise
It is a reconstruction and urban development plan for the Gaza Strip, conceived as a radical transformation of an area destroyed by conflict.
The formal name of the proposal is "Project Sunrise."
The project envisions modern cities, high-tech infrastructure, high-speed trains, luxury seaside resorts, and smart digital networks.
Costs and timeline
The draft plan estimates a cost of approximately 112 billion dollars over the first 10 years, with the United States acting as a financial "anchor" through grants and debt guarantees.
The project could extend over one or two decades, based on the idea that Gaza could eventually become economically self-sustaining through investment and development.
What it includes
Removal of rubble and urban reconstruction
Modern cities with high-tech infrastructure
High-speed rail and AI-optimized energy networks
Resorts, hotels, and coastal development modeled on a "Middle Eastern Riviera"
Controversies and challenges
The project does not clearly address how Gaza's current population would be managed, nor where the approximately 2 million displaced people would live during reconstruction.
It also remains unclear who would finance the project beyond the United States, as negotiations with other countries are still ongoing.
Several governments and international analysts have expressed skepticism and criticism, calling for more realistic solutions that respect Palestinian sovereignty.
In brief
Project Sunrise is a political proposal by Trump and his team to rebuild Gaza as a futuristic, technology-driven city, designed to attract international investment and reshape the region. However, it is not an active plan, but rather a vision still under discussion.




